Attività: DOTTORE COMMERCIALISTA
- Data di nascita: 31/07/1973
- Sesso: M
- Stato civile: Coniugato
- Figli a carico: 2
- Reddito annuale lordo: 50.000 €
- Anzianità contributiva: 18 anni e 3 mesi
Attività: DOTTORE COMMERCIALISTA
N.B. La pensione di invalidità da malattia è uguale alla pensione di invalidità permanente da infortunio, il cui importo dipende anche dal reddito dichiarato
a) Nel primo caso in esame, l’invalidità riconosciuta al professionista (30%), non darà luogo ad alcuna prestazione in quanto inferiore al minimo previsto (66,7%)
b) Nel secondo caso in esame, l’invalidità riconosciuta al professionista (60%), non darà luogo ad alcuna prestazione in quanto inferiore al minimo previsto (66,7%)
c) Nel terzo caso in esame, nonostante una invalidità riconosciuta notevole (80%), la prestazione liquidata è davvero modesta rispetto al reddito (anche se gli anni di contributi versati non sono pochi…)
d) Nel quarto caso in esame l’invalidità riconosciuta è totale (100%); purtroppo la prestazione liquidata, sebbene più consistente delle precedenti risulta ancora insufficiente per gestire una situazione del genere
L’importo della pensione spettante al coniuge è minimale rispetto al reddito percepito dal marito in vita e le prestazioni previste ai due figli sono addirittura insignificanti…
N.B. la pensione ai superstiti per malattia è uguale alla pensione ai superstiti per infortunio; l’importo è funzione degli anni di contribuzione alla cassa di riferimento e al reddito dichiarato
N.B. le rendite riportate sono al valore lordo, la normativa previdenziale e fiscale prevede, in funzione degli altri redditi disponibili, deduzioni, integrazioni e tasse dovute.
N.B.: Tutti i dati sono stimati considerando l’anzianità attuale pari a 18 anni e 3 mesi
(*) Assegno di accompagnamento: a tutti gli invalidi civili non autosufficienti (100%) e non ricoverati è riconosciuto un assegno di accompagnamento pari a 6.148 euro annui netti.
Nell’esempio preso a riferimento è subito evidente che le prestazioni di assistenza, nei vari casi di invalidità, sono da considerarsi assolutamente inadeguate, rispetto al tenore di vita mantenuto precedentemente (vedesi reddito lordo in attività) e anche rispetto alle necessità di una famiglia così composta, che dovrà far fronte ad una gestione della spesa quotidiana ben al di sopra di quanto percepito come assistenza pubblica. In caso di premorienza dell’iscritto alla cassa, nonostante ci siano i requisiti minimi per avere diritto alla pensione superstiti, si può notare come i livelli di tutela sia molto esigui ed insufficienti alle necessità del coniuge e dei figli.
Si suggerisce la stipula di:
Articolo originale: http://www.assinews.it/07/2016/risk-management-persone-caso-del-dottore-commercialista/660022471/